Memorabilia_Tempi e Persone da ricordare
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Legami e Memoria
21 luglio 2017
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LEGÀMI
Ora mi sembra un poco strano ed ai più può sembrare ricalco dell'onda d'interesse, ovvero inopportuno cosa che invece mi appare ancor più utile, anzi, a prescindere....
Avevo già dall'esperienza dell'88 alla Sanità, senza nominare il discorso su cui riferirò dell'infanzia e del legame col "Teatro" creatosi proprio attraverso delle "figure" conosciute, molto vicine e legate al lavoro di Totò negli anni '50/60"..., dicevo, nell'88 è ri-scoppiata questa energia che mi trasportava verso Totò, non solo per trovarmi per alcuni mesi e poi per vari anni a frequentare le sue strade, la sua " gente" , il suo "popolo", ma proprio la inconscia e intensa profondità della sua personalità e dei suoi valori incarnati nella mia "filosofia artistica" o altri annessi e connessi legati alle esperienze personali che avevo avuto che stavo vivendo e che avrei poi affrontato negli anni , fino a qualche anno fa, quando mi sono ritirato in buon ordine un po' da tutto e senza un chiaro o vero e proprio motivo, così....eh..già, ehmbè...e sta bbene...Pasquale!Ma io non mi chiamo Pasquale. . Più mi sono allontanato dalla pratica spettacolare o artistica, tanto più la mia "patologia-Totò_Teatro_Spettacolo_Sanità_San Gennaro" entrava nel profondo pur se praticamente si allontanava da una realizzazione, vera e propria, da una comunicazione "esterna". Interiorizzazione potremmo dire direttamente proporzionale all'allontanamento Esteriore e Pratico. Ogni tanto però, ritornava l'angoscia al centro di questa dicotomia-contraddizione. Ed eccoci qua. Oggi (ndr 12 luglio 2017!! e stiamo ancora qua a scribacchiare di premesse e di ante-storia, ecc. Totò direbbe...E che ce vò?? Fai scappò o muorte!) .Non so semmai le avesse dette...Ma comunque ....
Se la fine è o deve essere la fine, così sto facendo: iniziamo dalla fine..., come diceva un grande Amico, Compagno, Padre , Fratello, Zio e quant altro ancora non so...Giuseppe D'Aniello, il Generale...bhè, bando alle ciance, mi diceva " pensa, rifletti bene , devi iniziare dalla cosa più lontana da acquistare, ovvero devi fare la cosa che più è distante...ovvero difficoltosa...in termini
sia di spazio che di tempo...ad esempio se il fruttivendolo sta più lontano andrai prima là, poi mano a mano ai vari negozi che si avvicinano al punto di ritorno...poi ti renderai conto che così non potrai mancar nessun servizio perché te li troverai sulla strada....del ritorno. Vai, ragazzo, Vai!" A me il " vai ragazzo era simpatico e mi stava bene , ma pensare che una volta , e qui sta tutto il significato di questa espressione così" normale", per lui, veramente capì cosa era , un modo di accogliere l'altro ed il mondo...un bel mattino ci avviammo con la solita "pre-preparazione" , con le abituali azioni di "partenza per un'avventura" , per andare a "fare la vendemmia" : aveva avuto l'invito da parenti suoi che conoscevano una persona quasi di famiglia, dalle parti del suo paese nativo, Scafati...e la località era vicino Terzigno. Dopo le varie difficoltà di giungere al "campo- di vendemmia" in quel fra Pompei, Boscoreale e Terzigno" (ce ligirammo del tutto!) con la sua auto "storica" il pallas nero e mitico...sia per motivi "figuristici" sia per il ns gruppo" di Via Rossetti-Metastasio", la nostra "Oasi" umana, ( che storicamente era costituito tutto da " militari ed affini" in quanto un tempo c'erano le "case di servizio" concesse dallo Stato...ma questo farà parte di un altro capitolo della storia personale e dei legami...)...ebbene in quel di terre e campagne, fra un vialetto erboso, un vecchio passaggio a livello in disuso, una stradina ed un sentiero di centuriazione, arrivavamo così al tanto agognato posto della vendemmia...: un quartino che poi sarà il nostro " aqquartieramento" per tutto il resto della giornata...Da lontano vedemmo al centro di un largo campo una figura ricurva su se stessa e pian piano ci avvicinammo e a gran voce il Colonnello ( promosso Generale passando in pensione, e perciò detto "ò generale")..cioè Giuseppe, chiamandolo quasi confidenzialmente " Ragazzo...Mica sai dove è...e dicendo il nome e l'indirizzo che stavamo cercando"...la figura si fa sempre più chiara, si eleva e si avvicina lentamente e mano a mano io mi rendo conto...che è un vecchio , con naso aguzzo e magro e col viso eduardianamente scavato...con la barba rada e pungente...grigiastra e pelle scura e piuttosto grezza e crepata dal sole della campagna..., ci dice con voce sicura ma roca " è proprio ccà, voi chi siete..." Ragazzo, sono Giuseppe D'Aniello, dando i riferimenti della parentela...e così ci accoglie e ci invita verso l'edificio verdino e ripassato di fresco...con una veranda che raggiungiamo e dove facciamo la conoscenza di tutta la famiglia ben numerosa e per l'occasione (vendemmia) tutta indaffarata nei preparativi fra tinozze , spazzole, forbici e tant'altro...il punto qual'è? quel "ragazzo"(con la zeta fischiante e sottolinguale- , di tipo nordico veneto-friulano)...si presentava come un settantenne ...se tutto andava bene....
L'Avventura era iniziata e io già dentro di me stavo "schiattando dalle risate sardoniche" per il "ragazzo"all'ottantenne ...insomma stava partendo per la naia...ed il Generale l'accoglieva al Reggimento...mah..bhè questa è una dle tante. Il capitolo sulla giornata della vendemmia non so se cisarà o se verrà fuori. Comunque, questo"legame" era forte e sapete a chi somigliava la buonanima del Colonnello anche detto Generale ? A Totò...proprio la sua figura...e a volte mi faceva un pò impressione pensare che le origini "vesuviane" nelle generazioni fino al dopoguerra erano ancora ben presenti ( e qui ci sarà la parentesi "generazionale di racconti....").
di Massimo Fazzari
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Paolo Dall'Oglio
21 luglio 2017
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